viernes, 14 de octubre de 2011

Le sette facce del verbo

Il verbo è la parola "mobile" per eccellenza. Il variare della sua parte finale (desinenza) è il meccanismo di formazione delle voci verbali,  distinte per ogni persona, tempo, modo, qualità e forma.
  1. Significato fondamentale: espresso dalla radice o monema lessicale: dorm-e
  2. la persona (che parla, cui si parla, di cui si parla): 1ª, 2ª, 3ª
  3. la quantità, singolare o plurale: 1ªp.s.(io) 2ªp.s (tu) 3ªp.s(egli /ella, lui /lei, esso /essa)                          1ª p.p (noi) 2 ªp.p (voi) 3ª p.p.(essi, loro, esse)                             
  4. il tempo in cui si svolge il fatto: presente, passato, futuro.
  5. il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo (finiti: in grado di esprimere, oltre al tempo, anche la persona dell'azione), infinitivo, gerundio, participio (indefiniti: non esprimono la persona dell'azione).
  6. la forma: attiva, passiva o riflessiva
  7. il genere dell'azione: verbo transitivo o intransitivo (solo i verbi transitivi possono avere forma passiva)
I verbi se classificano secondo la voce dell' infinito in:
  • I coniugazione: -ARE come amare, osservare
  • II coniugazione: -ERE come vedere, tenere
  • III coniugazione: -IRE come finire, aprire

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